Dopo il No poo, che mi sembra avervi interessato, volevo parlarvi di un’altra tecnica di lavaggio alternativa importata dagli USA: il reverse shampooing o shampoo, ossia prima il balsamo e poi lo shampoo.
Sembrerebbe che questa tecnica sia nata negli anni ’90 in America e che poi sia diventata famosa anche in Europa, complice le star di Hollywood che l’hanno adottata. Se cercate infatti notizie su Google vi appariranno per lo più siti di gossip o di blogger che ne parlano con entusiasmo, tra i quali la beauty editor del Daily Mail, Anna Pursglove, tanto per dire.
Nessun riscontro invece da siti che giudico ben più affidabili dediti alla cura dei capelli, il che già mi fa pensar male.
Se poi aggiungete il fatto che su un sito di parrucchieri ho letto che questa tecnica fa risparmiare tempo ai suddetti ?, diciamo che vi siete già fatte un’idea di quel che ne penso.
Partendo dal presupposto fondamentale che ad ogni capello piace solo quel che piace e che quindi dovete sperimentare per trovare il giusto metodo per voi, vi spiegherò perché secondo me non è cosa (come direbbe Montalbano).
Il punto di partenza di questo nuovo approccio è quello di evitare di stressare il capello con prodotti aggressivi e quindi di proteggerlo prima di usare i tensioattivi dello shampoo, semplicemente usando il balsamo prima.
Capite bene che è il presupposto ad essere sbagliato, non tanto il metodo: basta non usare prodotti aggressivi, con silicone e sles ed il problema è bello che risolto. Meglio ancora se si usano esclusivamente prodotti BIO!
E non dimenticate mai che per lavare al meglio senza stressare il capello, occorre diluire sempre lo shampoo volta per volta (consiglio spassionato non preparate più di una dose alla volta, l’acqua contiene batteri e lasciare lo shampoo diluito per giorni nel dosashampoo non è una grande idea).
Senza considerare poi come dice Clio (ebbene sì, la leggo anch’io e castronerie a parte che ogni tanto leggo mi sta pure simpatica, quindi la cito ?): “normalmente con lo shampoo andiamo a pulire il capello, togliendo gli oli che si sono formati, mentre con il balsamo andiamo a ristabilire una guaina protettiva e “grassa”, che li rende morbidi e lucidi. Se andiamo a idratare PRIMA e a sgrassare DOPO c’è il rischio di seccare i capelli, soprattutto se usiamo questo reverse hair washing ogni volta che facciamo la doccia”, il suo discorso non fa una piega!
Non solo ma molti capelli, come i miei, necessitano assolutamente del balsamo dopo il lavaggio altrimenti non riuscirei mai a pettinarli (avrei i dread), quindi dovrei fare balsamo, shampoo, balsamo e risciacquo acido, assurdo, se proprio proprio devo usare il modo alternativo il balsamo (e non per ciò per cui è stato progettato), mi faccio un bel cowash direttamente, che io adoro.
Potrebbe forse funzionare il metodo in questione su capelli grassi e sottili, ma anche lì non ne vedo la necessità, basta usare prodotti delicati e non aggressivi ed il problema è risolto.
O forse sui capelli afro, ma anche lì ho dei dubbi, perché normalmente necessitano di idratazione e quindi del balsamo per essere pettinati, mentre si giovano molto del cosiddetto PRE POO (ossia l’applicazione di oli vegetali o maschere nutrienti prima dello shampoo, che serve a nutrire e a controllare il crespo, ma direi solo sui loro capelli e fa risparmiare sulla dose di balsamo da utilizzare).
C’è poi da considerare che il balsamo chiude le squame del capello, lo shampoo le apre, e non mi sembra proprio il caso di andare in giro con le squame aperte, a meno di non fare il risciacquo acido dopo.
Insomma, non mi sembra una buona idea, che ne pensate? Lo avete mai provato? Raccontate
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