Scientificamente denominata Phyllanthus Emblica Linn, appartenente alla famiglia delle Euphorbiaceae, e’ comunemente conosciuta in India come Amla
(nome sanscrito amalaki) oppure uva spina.
L’albero ha dimensioni da piccole a medie diffuso in tutta l’India, raggiunge un’altezza di 1-8 m.
I ramoscelli non sono glabri o finemente pubescenti, lunghi 10-20 cm, generalmente decidui; le foglie sono semplici strettamente disposte lungo ramoscelli, verde chiaro, simili a foglie pennate. I fiori sono di colore giallo-verdastro.
Il frutto è quasi sferico, di colore giallo verdolino chiaro, abbastanza liscio e duro all’apparenza, con sei strisce verticali o solchi.
La Maturazione avviene in autunno, le bacche vengono raccolte a mano arrampicandosi in cima dove i trovano i frutti. In India, è comune mangiare il frutto immerso in acqua salata e peperoncino rosso in polvere per rendere appetibili i frutti acidi.
Storia:
In india, questo albero, viene festeggiato l’undicesimo giorno, dal nome Ekadashi, della luna crescente , nel mese di febbraio-marzo , che prende nome di Phalgun. Questo rito induista è conosciuto con il nome di Amalaka Ekadashi o Amalaki Ekadashi, credono che il dio Vishnu, risieda nell’albero e viene adorato in quel giorno per ottenere la grazia divina. In alcune tradizioni , si dice che sua moglie Lakshmi , la dea della ricchezza, dimori nell’albero.
La leggenda narra che il re Chitrasena e i suoi sudditi osservarono il vrata (una sorta di digiuno) di Amalaka Ekadashi. Il re si smarri nel bosco e fu catturato da dai tribali o rakshasa (demoni), egli cadde in una sorta di sonno profondo , dal suo corpo emerse un potere divino sotto forma di luce e distrusse i suoi attaccanti e poi svanì. Al risveglio il re trovò i suoi assalitori uccisi e una voce divina ( Akasavani) gli annunciò che questo era dovuto al rispetto che aveva avuto del vrata A seguito di questo incidente, il vrata divenne popolare nel regno, che portò alla pace e all’armonia. (questa ne è solo una delle leggende narrate una variante di questo racconto la trovate su Brahmanda Purana)
Nei testi sacri come i Purana, viene chiamato divaushadhi , il che significa che è una pianta divina, una medicina ayurvedica divina. Una delle proprietà che la rende divina è che contiene cinque dei sei gusti: dolce, aspro, amaro, astringente e pungente. L’unico sapore mancante è salato.
Ciò gli conferisce un effetto olistico e di equilibrio sui dosha:
– Vata è pacificato dalla qualità pesante (guna) di Amalaki per il suo sapore acido.
– Il suo vipaka, è dolce, e la virya, è fredda, ed entrambe queste caratteristiche pacificano Pitta.
– Il Kapha è pacificato perché l’altra qualità predominante (guna) dell’Amalaki è secca, e contiene anche i sapori astringenti, pungenti e amari.
Questa è la bellezza di questo frutto: è tridosico
Nella medicina indiana tradizionale vengono utilizzati i frutti essiccati e freschi della pianta. Tutte le parti della pianta sono utilizzate in varie preparazioni a base di erbe ayurvediche / medicina unanina ( Jawarish amla ), tra cui frutta, semi, foglie, radice, corteccia e fiori
Nelle formulazioni poliuretiche ayurvediche , l’uva spina indiana è un costituente comune e, in particolare, è l’ingrediente principale di un antico rasayana a base di erbe chiamato Chyawanprash . Questa formula, che contiene 43 ingredienti a base di erbe, burro chiarificato, olio di sesamo, succo di canna da zucchero e miele, è stata menzionata per la prima volta nella *Charaka Samhita come composto per il ringiovanimento.
*Il Charaka Samhita o Compendio di Charaka ( sanscritto चरक संहिता IAST : Caraka-Samhita ) è un sanscritto testo su Ayurveda (medicina tradizionale indiana).Insieme alla Suśruta-saṃhitā , è uno dei due testi fondamentali indù di questo campo che sono sopravvissuti dall’antica India.
Proprietà:
i suoi frutti, ricchi di principi attivi quali vitamina C, bioflavonoidi, saponine e tannini, vengono utilizzati in moltissimi preparati dalla medicina ayurvedica.
La combinazione di vitamina C e i bioflavonoidi in essa presenti la rendono un potentissimo antiossidante, che rigenera le cellule e contrasta l’invecchiamento. È molto utilizzata sia in cosmetica che nella medicina orientale, ma negli ultimi tempi si è diffusa anche in Occidente.
In cosmetica l’amla è utilizzata come antiossidante e tonificante per pelle e cuoio capelluto:
Sul cuoio capelluto, aumenta la forza dei follicoli piliferi, contrastando la caduta e stimolando la crescita e favorisce inoltre la pigmentazione combattendo l’ingrigimento dei capelli, dona volume e lucentezza, purifica il cuoio capelluto e regola la produzione di sebo.
Sulla pelle, tonifica, purifica, e contrasta la comparsa dei radicali liberi. Svolge inoltre un’azione schiarente sulle macchie soprattutto quelle solari.
L’amla si può trovare in commercio in tutte le farmacie, erboristerie, e in numerosi shop online che commercializzano prodotti biologici, ed è venduta sotto forma di polvere, di olio, o in compresse (integratori).
Prima di usare l’olio o la polvere di Amla e gli oli menzionati nella ricetta è sempre opportuno eseguire un patch test per verificare eventuali allergie: Link all’articolo
L’olio di amla viene ricavato mettendo a bollire la polvere di amla nell’olio fino a far ritirare il tutto.
Ma c’è un’altra ricetta che vi permette di prepararlo senza rischiare di bruciarvi.
Occorrente:
20% di polvere di Amla (20 grammi)
60% di olio di sesamo (60 grammi)
15% di olio di avocado (15 grammi)
5% di olio di ricino (5 grammi)
(potrete sostituire gli oli con quelli che preferite, olio di cocco , olio di riso ect.)
Vasetto con coperchio ermetico
(questa è una dose per circa 70 ml di olio se ne volete fare di più raddoppiate la percentuale)
Mettete le polveri e gli oli in un vasetto trasparente e lasciatelo alla luce e al caldo per 4 settimane ricordando di agitare il composto un paio di volte al giorno.
Trascorse le 4 settimane procediamo a filtrare l’olio , con un canovaccio di stoffa.
La polvere che rimane nello straccio schiacciatelo con uno schiacciapatate, così riuscite a recuperare quanto più olio possibile.
Lasciate a riposo l’olio filtrato per 24 ore.
Filtrate il tutto stavolta usando un panno carta, il procedimento sarà lungo. Conservate l’olio di amla in un vasetto scuro e lontano da luce diretta.
Se non volete prepararlo da voi, potrete acquistarlo, vi lascio la recensione dell’olio all’amla: Link Articolo
(l’olio di amla rientra in nutrizione nel nostro Cronogramma Capillare)
Impacco anti caduta pre – shampoo
Applicare qualche goccia di olio di amla direttamente sul cuoio capelluto, ed eseguire un massaggio delicato con movimenti circolari fino al completo assorbimento del prodotto. Lasciare in posa almeno un’ora (volendo anche tutta la notte) quindi eseguire il lavaggio con lo shampoo come di consueto.
Impacco anti caduta per cute e capelli post-shampoo
Miscelare 2-3 cucchiai di polvere di amla con acqua calda, fino ad ottenere un composto di consistenza cremosa, quindi lasciare riposare l’impasto ottenuto per almeno 15 minuti, e poi applicarlo sul cuoio capelluto e su tutta la chioma, eseguendo un leggero massaggio con i polpastrelli. Lasciare agire per 15/30 minuti, quindi risciacquare con abbondante acqua. (puoi lasciare in posa anche un paio di ore). Si consiglia di eseguire l’ultimo risciacquo con acqua fredda in cui avete precedentemente diluito un cucchiaio di aceto di mele, così da eliminare ogni residuo dai capelli.
Per approfondire sul risciacquo acido qui: “Risciacqui per capelli”
(la polvere di Amla nel nostro cronogramma capillare rientra in Idratazione)
Altre ricette le trovate al seguente articolo: Link ricette lavanti
Lo sapevi che: Gli impacchi di Amla, utilizzati separatamente e non aggiunti alla miscela tintoria, aiutano a smorzare i riflessi rossi dati dal l’hennè.
(L’olio e la polvere di Amla scuriscono i capelli chiari, pertanto se non volete modificare il colore vi sconsiglio di usarlo)
Nota bene:
Tutte queste informazioni riportate in questo articolo non hanno lo scopo di diagnosticare, trattare, curare o prevenire alcuna malattia. Consigliamo sempre il pare del medico di base prima di utilizzare qualsiasi sostanza a voi sconosciuta (o parzialmente conosciuta) soprattutto se si è soggetti allergici o particolarmente sensibili, donne in gravidanza e persone sottoposte a cicli farmacologici dovuti a gravi malattie; per maggiore sicurezza è possibile eseguire un patch test casalingo per verificare eventuali reazioni allergiche, scopri come qui link
Pertanto ci esoneriamo da qualsiasi responsabilità su un uso improprio delle informazioni riportate negli articoli contenuti in questo sito.
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