Capelli Neri con Henne ed Indigo

 

Partiamo da un presupposto fondamentale che non smetterò mai di ripetere: l’hennè nero NON esiste, l’hennè è solo ROSSO! (più o meno caldo).
Per convenzione si suole indicare con il termine di hennè nero l’INDIGO, ma non è corretto perché si tratta di un’altra erba tintoria, che non ha assolutamente le stesse caratteristiche e proprietà della Lawsonia (e che soprattutto non si lega alla cheratina del capello).
Ciò non vuol dire che non sia possibile ottenere il nero con le erbe tintorie ma dovrete per forza utilizzare l’indigo in aggiunta all’hennè!
La cosa più semplice in assoluto sarebbe quella di utilizzare le miscele già pronte di hennè ed erbe tintorie, proposte sul mercato, ad esempio Khadì (ma attenzione, se scegliete SCHWARZ – NERO, che ha la scatola nera contiene Indigo, lawsonia e Amala dunque si tratta di una miscela già pronta all’uso…se invece scegliete la scatola viola state acquistando l’indigo puro dunque dovrete mixarlo voi) ed Aromazone, ovviamente anche in questo caso prestate attenzione scegliendo il tono NERO, che è diverso dall’indigo PURO! Il nero di Phitofilos invece contiene solo indigo e da solo non lo consiglio, per i motivi che vi spiegherò dopo.
Oppure, se vi va di sperimentare, potrete lanciarvi in esperimenti tintori abbinando alla lawsonia, in percentuali variabili, l’indigo puro.
Io suggerirei in prima battuta di iniziare con le miscele già pronte, così difficilmente correrete il rischio di sbagliare, dopo di che libertà alla fantasia.
Altro presupposto fondamentale: perché il colore prenda è necessario utilizzare la lawsonia nel composto (ecco perché il nero Phitofilos da solo non lo consiglio), senza lawsonia infatti il colore durerebbe un lavaggio o due, perché l’indigo scarica rapidamente.
Quindi non pensiate di cavarvela con un impasto NON contenente lawsonia per paura del rosso, mi spiace ma usare, al posto della lawsonia, la cassia o il sidr non serve a niente! E no, non vengono i riflessi rossi.
Le erbe tintorie utili per il nero, da abbinare sempre alla lawsonia, sono:
l’indigo puro, volendo il guado (anche se vira di più verso il blu ed è molto difficile da reperire…era contenuto nella miscela Brun Grenat di Aromazone ma al momento è fuori produzione), il katam invece lo sconsiglio, non si presta al raggiungimento del nero, è molto più per i toni del castano, anche molto scuro ed ai toni prugna/viola, ma non il nero!

L’indigo è abbastanza facile da reperire, ma occhio, controllate sempre che sia puro. In particolare vi sconsiglio di comprare il cosiddetto hennè nero in negozi etnici (Zarqa escluso, ma dicono che non tinga bene), è quasi matematico che contenga PPD e se volete finire al PS è la scelta giusta per voi, quindi occhio.
Potete invece comprare tranquillamente su Zenstore, Aromazone (anzi sembrerebbe che il loro nero, intendo la miscela non l’indigo puro, sia molto più buono di tante marche blasonate), Golden East Store.
Assodato che l’uso della lawsonia è indispensabile anche per il tono nero, sarebbe anche il caso di sapere altre due o tre cosine: come preparare il composto, se ossidare o congelare e se fare il doppio passaggio.

– La preparazione del pappone:
Allora partiamo dall’ABC della preparazione: l’indigo (così come le miscele che lo contengono o che contengono guado) odia assolutamente le sostanze a pH acido: ciò vuol dire che per prepararle al meglio non è buona cosa (anzi è decisamente sconsigliato) utilizzare infusi, the, karkadè, limone, aceto, né inibirete il potere tintorio!!
Ergo: NON usate MAI queste sostanze con indigo (o miscele che lo contengono ovviamente), ma solo acqua calda da rubinetto ed eventualmente mezzo cucchiaino di bicarbonato in 100 gr di impasto complessivo, questa erba infatti darà il meglio di se in ambiente basico.
Attenzione anche alla temperatura: l’indigo se trattato con sostanze bollenti si cuoce e non colora, state molto attente alla temperatura, massimo 50 gradi. Per non impazzire con sondino termico ect usate acqua calda da rubinetto.

– L’ossidazione:
MAI ossidare l’indigo o una miscela che lo contiene, perderebbe il suo potere tintorio in breve tempo e non tingerà. Se desiderate ossidare (anche se non ne capisco il senso visto che come abbiamo visto non serve assolutamente a niente) fatelo solo con la lawsonia pura, mai con l’impasto contenente indigo, dopo di chè aggiungete l’indigo una volta preparato a parte con acqua calda e bicarbonato (ed ovviamente sul momento).

– Il congelamento:
Il congelamento/scongelamento, anche ripetuto, serve come sapete ad aumentare il potere tintorio del lawsone, ossia del pigmento contenuto nell’hennè. NON ha quindi senso farlo con le miscele di altre erbe tintorie, anzi è decisamente sconsigliato, o meglio lo potete fare ma con la SOLA lawsonia, mai con le altre erbe tintorie o con le miscele che le contengono. Quindi se desiderate congelare/scongelare per esaltare i toni freddi e scongiurare i caldi, fatelo solo con l’hennè. Una volta scongelato l’impasto e pronto all’uso, aggiungete pure l’indigo, preparato a parte, sul momento.

– Il doppio passaggio:
E’ necessario? Dipende dai vostri capelli, purtroppo non lo potrete sapere se non dopo aver fatto una prima applicazione.
Innanzitutto vediamo cosa si intende per doppio passaggio: la tecnica consiste nell’effettuare prima una posa di pura lawsonia (che è l’unica a colorare i bianchi, ovviamente di rosso, facilmente sul tono del rame, ma non è detto) e dopo aver sciacquato, (anche subito o il giorno dopo, decidete voi come vi è più comodo) procedere con una una seconda hennata con il colore desiderato (comprese le famose miscele in commercio di hennè di cui parlavo prima) o con indigo (che si consiglia comunque sempre di mescolare ad una percentuale di lawsonia, anche bassa, tipo del 30%).
Un es. di doppio passaggio:
Applicate Lawsonia pura su capelli puliti appena lavati (con solo shampoo senza applicare balsamo) e ben tamponati e lasciatela agire 1/2 ore;
Finito il tempo di posa sciacquate abbondantemente con sola acqua calda (senza fare shampoo), tamponate bene e applicate la miscela tintoria della nuance che preferite e lasciatela agire 4/5 ore;
Finito il tempo di posa sciacquate abbondantemente con sola acqua calda e applicate il balsamo lasciandolo agire un paio di minuti…seguiranno Leave-in e Styling come di consueto.

Questa tecnica è consigliata anche per coprire la ricrescita quando il colore ottenuto con l’hennè è molto più scuro di quello naturale.
Consiglio spassionato: se avete tanti bianchi o se lo stacco di colore tra il vostro naturale ed il nero desiderato è notevole vi consiglio di FARLO!
Ve lo consiglio anche nel caso di capelli biondi, tinti o peggio ancora decolorati: applicare direttamente su di essi un impasto contente indigo (o guado) non è una scelta azzeccata a meno che non vi piaccia il verde (è matematico giallo più blu = verde). Quindi assolutamente prima lawsonia e poi l’impasto contenente indigo (o guado) di cui sopra.

– Tempo di posa:
Il tempo di posa di questi impacchi dipende sostanzialmente dalla percentuale di bianchi presenti, più è elevata questa percentuale e più si consiglia di tenere l’impacco. Chiaramente il tempo di posa minimo minimo, ma minimo, è di 2 ore, ma sarebbe meglio di più. Identico discorso per il doppio passaggio: almeno 1/2 ore la sola lawsonia e almeno due ore lawsonia + indigo.

– E il CC?
Se seguite il CC (Cronoprogramma capillare) Repetita Iuvant: un impacco contenente henne (quindi lawsonia) ed altre erbe vale come R (ristrutturante) se invece deciderete di usare solo indigo (o guado) da solo, ai fini del CC avrete fatto una I (Idratazione) ma ai fini tintori sarà blando.

Capelli Neri con Henne ed Indigo

Vediamo un esempio di miscela tintoria per ottenere il nero:

30% Lawsonia
70% Indigo
Mezzo cucchiaino di bicarbonato
1 pizzico di Sale

Chiaramente è un esempio di mix che va per la maggiore ma come mi piace sempre dire “ogni capello è diverso e reagisce in modo diverso”, ogni chioma ha una storia diversa e un colore si base diverso di conseguenza se si decide di miscelare e giocare con l’hennè e le erbe tintorie non si può pretendere di seguire uno schema ma deve dar spazio alla fantasia e personalizzare i propri impacchi tintori.
Ma attenzione…la consapevolezza e la conoscenza fanno da padrone quindi leggete, informatevi non andate a caso e se non avete mai utilizzato questi “ingredienti” eseguite una prova allergica Home Made, scopri di più qui ?? “Test Casalingo per le reazioni Allergiche”
Occhio anche ai soggetti particolarmente sensibili soprattutto chi soffre di favismo ?? “Henne e il favismo”
Uno sguardo sempre attento alla delicatezza di uno stato di gravidanza o in caso di gravi malattie in corso…
CHIEDETE SEMPRE IL PARERE DEL MEDICO!!

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