Kattha – Acacia Catechu – L’antico albero in fiore 

Kattha – Acacia Catechu – L’antico albero in fiore

Nome botanico: Acacia Catechu
Nomi comuni: Cachou o Kattha
Famiglia: Fabaceae
Sottofamiglia: Mimosoideae
Tribù: Acacieae

Altri Nomi:
È stato chiamato: Catechu, Cutch, Katha, Khair e altro, a seconda dell’uso delle diverse parti di questo albero in fiore.
E anche: khoira, koir, kheriya baval, kher babul, kagli, cachu, kugli, kaderi e sandra nelle lingue indiane locali (hindi, punjabi).

POLVERE TINTORIA
NEL CC (CRONOPROGRAMMA CAPILLARE) RIENTRA IN “I” (Idratazione)

Botanica e Geologia:
Secondo, il World Agro Forestry Centre, l’acacia catechu è un albero spinoso di piccole o medie dimensioni alto fino a 15m; con una corteccia marrone, grigia scura o grigio-grigiastro (pelata a strisce lunghe o talvolta in piastre rettangolari strette, marrone o rosso all’interno).
I fiori sono lunghi spuntoni con colore che va da bianco a giallo pallido, numerosi stami. Il frutto è contenuto all’interno di un baccello a forma di cinghia che si assottiglia su entrambe le estremità.

Khair crescere naturalmente in tutto l’Haryana e nel resto delle aree del subcontinente indiano che godono di precipitazioni medie; Cresce anche in tutta la pianura Indo Gangetic da Assam verso ovest, fino all’Afghanistan e dalla costa del mare al Plateau del Deccan e poi verso nord fino alle gamme himalayane più basse che hanno un’altitudine fino a 1250m circa.

Cosmetica:
Ci sono numerosi usi per l’acacia catechu, quindi per i nostri scopi, ci concentreremo su ciò che è pertinente.
Una sostanza chiamata cutch viene estratta dalla corteccia dell’albero e viene utilizzata per estrarre il colore e la tintura per i tessuti, nonché: colore dei capelli.

Nello specifico la Droga utilizzata, che troviamo in commercio sotto forma di polvere, è il decotto del legno concentrato in pasta e successivamente essiccato e appunto polverizzato.

Acacia catechu, come dicevo, è usato generalmente per aggiungere toni scuri all’henné.
Può essere utilizzato:
– In combinazione con la polvere di henné per conferire tonalità cromatiche tendenti al marrone.
– Famosa per le sue proprietà tintorie può essere utilizzata da sola per impacchi mirati al “raffreddamento” delle nouance ovvero smorza i toni rosso/ramato dati dell’hennè.
– Inoltre può essere utilizzata anche sotto forma di infuso, utile per la preparazione dei vostri trattamenti tintori.

Leggi articolo completo quì ?? “Come smorzare i riflessi rossi Rossi dell’henne ©”

Come si prepara:
– La polvere:
Solo una piccola quantità dovrebbe essere usata con l’henné. Circa 20g ogni 100g di henné. Dovrà essere applicato come di consueto e tenuto in posa minimo 2 ore.

– L’infuso:
Per prima cosa dobbiamo portare ad ebolizzione la quantità d’acqua desiderata. Una volta raggiunto il bollore NON dobbiamo inserire immeidatamente il prodotto, in quanto l’acqua troppo calda potrebbe andare ad eliminare alcune proprietà benefiche della Kattha, per questo dobbiamo aspettare circa 3/4 minuti che l’acqua si raffreddi un po’.
Fatto questo, possiamo finalmente unire la polvere e lasciare in infuzione per alcuni minuti (4/5) e filtrare il prodotto utilizzandolo, ancora tiepido, per la preparazione dell’henne e/o delle erbe.
Tenete presente che per un infuso ottimale dovrete aggiungere un cucchiaio scarso di polvere di catechu ogni 150ml di acqua.

Principali Costituenti Chimici:
– Tannini;
– Mucillagini;
– Flavonoidi.

Vediamoli nel dettaglio:

– I TANNINI presenti in notevole quantità svolgono un’efficace azione antinfiammatoria e decongestionante su pelle e cute irritate. Ciò è particolarmente importante nei quadri eritemato-desquamativi anche allo scopo di ridurre una delle cause dell’aumentato turn over cellulare.

– LE MUCILLAGINI, ricche di aminoacidi e polisaccaridi, svolgono la peculiare funzione di trattenere acqua per evitarne la “secchezza” questo rende la Kattha un ingrediente particolarmente Idratante ed emolliente.

– I FLAVONOIDI sono una particolare classe di polifenoli idrosolubili e sono più comunemente conosciuti come bioflavonoidi. Sono proprio i flavonoidi che conferiscono alcuni dei colori più vibranti presenti in natura, tra cui il giallo, il rosso o l’arancio dei fiori ma anche il verde smerlando delle foglie o il viola delle radici. La funzione primaria che svolgono nelle piante è però quella di proteggerle dai raggi ultravioletti. Proprio per questo motivo, all’acacia catechu, sono state infatti riconosciute proprietà antiossidanti in grado di contrastare i radicali liberi responsabili di danni alle strutture cellulari e invecchiamento precoce. Inoltre vantano proprietà antinfiammatorie e vaso-protettive: rinforzano quindi i capillari e migliorano la circolazione. Sono antibatterici, tonificanti ed astringenti.

Cenni Storici:
Il nome dell’acacia deriva dal greco akakia, candore e innocenza, probabilmente in riferimento ai suoi fiori. Poiché resiste al disseccamento, è simbolo di immortalità. In Medio Oriente è segno di buon auspicio.
Mitologicamente si dice che il nome “catechu” gli sia stato dato perché le sue setole assomigliano agli artigli degli animali della famiglia dei gatti o forse perché il suo cuore contiene legno.

Le prime ricerche di Sir Humphry Davy all’inizio del XIX secolo dimostrarono in primo luogo l’uso del catechu nell’abbronzatura su estratti di quercia più costosi e tradizionali.

Curiosità:
* Il Catecù veniva impiegato per la tintura del cotone e della seta nera a cui dava tonalità brune molto resistenti alla luce e al bucato. Inoltre L’estratto di Catechu viene usato ancora oggi anche per tingere tessuti come tela, carta e pelle in un colore brunastro scuro.

* L’area di distribuzione di questa pianta si estende dal sud dell’Himalaya (Pakistan, India) alla Birmania e alla Tailandia. Fra le numerose qualità, la più pregiata risulta il Catecù di Bombay.

* Dai tempi più remoti viene adoperata nei luoghi di origine per preparare, assieme ad altre sostanze, un masticatorio chiamato Betel.

* In Australia, il catechu del Senegalia fa parte della Lista di allerta del governo federale per le infestanti ambientali (2001), che comprende 28 specie infestanti con distribuzioni limitate, ma che potrebbero potenzialmente causare danni significativi. Il black cutch è considerato un’erbaccia in Australia, dove la gente temeva che potesse causare danni economici formando densi banchi impenetrabili dopo che era sfuggita ai giardini botanici di Darwin. Era considerato una minaccia alla produzione primaria spostando e/o ombreggiando i pascoli. Le spine appuntite sui rami potrebbero impedire il movimento e il raduno di bestiame. Sebbene sia ora sotto controllo nella regione di fuga, la sua diffusione è vietata ovunque in Australia (CRC Weed Management, 2003).

Dichiarazione di non responsabilità:
Non è stata riscontrata tossicità e nessuna controindicazione all’uso esterno/estetico eccetto ipersensibilità individuali. Tuttavia, è importante notare che attualmente non esistono sufficienti ricerche scientifiche su questo rimedio tintorio.

Ad ogni modo consigliamo sempre la cautela…come mi piace sempre dire “Naturale non è sinonimo di Sicuro”….

Nota bene:
Tutte queste informazioni sono frutto di studi clinici effettuati “in vitro” e/o “in vivo” ma non hanno lo scopo di diagnosticare, trattare, curare o prevenire alcuna malattia. Consigliamo sempre il pare del medico di base prima di utilizzare qualsiasi sostanza a voi sconosciuta (o parzialmente conosciuta) soprattutto se si è soggetti allergici o particolarmente sensibili, donne in gravidanza e persone sottoposte a cicli farmacologici dovuti a gravi malattie; per maggiore sicurezza è possibile eseguire un patch test casalingo per verificare eventuali reazioni allergiche, scopri come qui
??“Test Casalingo per le Reazioni Allergiche”
Pertanto ci esoneriamo da qualsiasi responsabilità su un uso improprio delle informazioni riportate negli articoli contenuti in questo sito.

COMMENTS

WORDPRESS: 0
DISQUS: 0