La preparazione dell’hennè è tutto sommato molto facile e richiede innanzitutto acqua o un infuso ed ovviamente la polvere magica (mi raccomando scegliete bene quale hennè utilizzare, troverete tutte le info qui ??“Cultura dell’Henne nel Mondo”).
Ma procediamo per gradi.
Come avrete notato stiamo parlando di hennè (lawsonia) ma buona parte delle informazioni che leggerete di seguito vanno benissimo anche per cassia/sidr (che non tingono), katam ed indigo (nero).
Le informazioni che vi riporto sono tratte, in parte dalla lettura del libricino Henna for hair, in parte dalla mia esperienza nel settore.
– Quali recipienti usare?
Normalmente si consiglia di utilizzare esclusivamente utensili e contenitori non metallici, vetro, ceramica, legno, plastica, ad esempio. Ma anche in questo caso si tratta di una leggenda metropolitana non del tutto infondata: i sali metallici presenti negli attrezzi di metallo possono interferire con l’hennè ma ciò succede solo se l’hennè utilizzato contiene picramato (e anche qui la soluzione è una, lo ripeterò fino alla noia, scegliere sempre e solo hennè puro).
C’è poi da dire che il problema NON sorge con L’acciaio inox, che non rilascia alcun tipo di sali metallici e di conseguenza non provoca reazioni anomale con l’hennè.
Da notare, però, che in India si consiglia l’utilizzo di recipienti ferrosi meglio se dorati, perché secondo loro il ferro presente favorirebbe la presa del colore. Personalmente non ho mai provato, non dispongo di utensili in ferro vecchio, quindi non so che dire in proposito, nel dubbio…eviterei!)
– Devo usare acqua calda oppure no?
Il primo dilemma che si pone chi si approccia per la prima volta alla preparazione dell’hennè, riguarda la temperatura dell’acqua, anche perché alcune istruzioni contenute nelle confezioni in commercio sono seriamente di dubbia interpretazione.
Quindi semplifichiamo:
È possibile utilizzare acqua calda non bollente (attenzione soprattutto con miscele contenenti indigo, sensibile alle elevate temperature), alcuni si muniscono di termometro da cucina per rilevare la temperatura (che dovrebbe essere tra i 40 ed i 70 gradi centigradi), francamente mi sembra eccessivo. Io mi limito ad utilizzare semplicemente acqua calda da rubinetto ed è sufficiente. Unico accorgimento che uso, non essendo molto veloce nell’applicazione, è quello di tenere a bagnomaria il contenitore appunto mentre applico il composto tintorio.
La cosa si fa ancora più semplice se si considera che l’acqua permette al pigmento tintorio (lawsone) di agire immediatamente, così da poter subito applicare l’impacco.
Ovviamente, è anche possibile utilizzare acqua a temperatura ambiente (anche se non consigliato in generale con le erbe) in tal caso è necessaria l’ossidazione (ovvero lasciar riposare il composto prima di applicarlo) in modo che il pigmento tintorio possa iniziare ad agire sui capelli.
– Devo usare thé o altri infusi al posto dell’acqua?
No, non devi, puoi! Non esiste una regola generale, dovete tenere conto del risultato che desiderate ottenere, perché gli infusi, diversamente dall’acqua che è neutra, hanno generalmente un Ph acido, chi più chi meno.
Infatti, come abbiamo visto nei due post dedicati al tono caldo e freddo, aggiungerli all’impasto oppure no resta una vostra scelta, ma tenete presente che gli acidi fanno virare il colore al caldo (rame) e che la loro assenza agevola il tono freddo (ciliegia/mogano).
Troverete maggiori info su come ottenere il tono caldo o freddo qui:
– Henne Tono Caldo
– Henne Tono Freddo
Tenete anche conto che la camomilla ha un ph acido ma non eccessivo, mentre il karkadè è quello più acido, il the sta nel mezzo.
Mi raccomando non utilizzate sostanze acide con miscele contenenti indigo o katam (il castano e il biondo freddo di solito lo contengono), ne limitereste il potere tintorio, in quanto necessitano di un ambiente basico per dare il meglio di se (bicarbonato per dirne una o piuttosto solo acqua).
Evitate anche lo yogurt, il latte (di cocco, vaccino, riso, ect) e il formaggio in generale perché hanno Ph leggermente acido e non solo, infatti essendo sostanze grasse potrebbero limitare la resa tintoria creando un “film” sul capello. L’uovo è leggermente acido, ma lo sconsiglio perché tenuto in posa tante ore potrebbe puzzare.
– Posso usare succo di frutta al posto dell’acqua?
Sì, almeno in linea teorica, tenendo presente che la frutta ha pH acido e quindi favorisce il tono caldo.
In particolare, il succo di mela, in quanto molto delicato e ricco di enzimi interessanti può essere utilizzato visto che risulta essere tra le sostanze acide meno irritanti per la cute e comunque funzionali all’esito sperato.
Assolutamente inutile invece, al fine di esasperare il tono freddo, l’utilizzo del succo di mirtillo, perché nonostante il colore richiami il ciliegia, è comunque una sostanza acida dunque in quanto tale, favorisce il tono caldo.
Da notare però che utilizzare succo di frutta renderà facilmente il pastone appiccicoso e non ben odorante, quindi non ve lo consiglio.
– Posso usare il caffè (liquido) al posto dell’acqua?
Non lo consiglio assolutamente. La caffeina contenuta nel caffè è trasdermica, ossia penetra attraverso la cute e tenuta in posa troppo tempo come si fa con l’hennè potrebbe facilmente scatenare forti mal di testa, meglio evitare!! È invece possibile, per i toni castani, aggiungere all’impasto un po’ di polvere di caffè (ma lo sconsiglio se avete cute sensibile perché potrebbe irritare il cuoio capelluto) o meglio ancora di cacao (che tra l’altro lucida e profuma).
– Posso usare il vino (ovviamente evaporato dall’alcool) al posto dell’acqua?
Bella domanda, grazie. Esistono varie teorie a riguardo. Il libricino “Henna for hair”, pur citandolo tra le possibili sostanze acide utilizzabili, lo sconsiglia perché l’impasto potrebbe, oltre a puzzare, seccare il capello.
Da notare che il vino contiene flavonoidi, precisamente antocianine, una classe di pigmenti idrosolubili, che teoricamente possono favorire la presa del colore.
Detto questo non esistono evidenze che possa aiutare ad esasperare il tono freddo, anzi, avendo Ph acido potrebbe produrre l’effetto contrario.
– Devo fare ossidare l’hennè?
Nì! Non è necessario. L’ossidazione è il processo che avviene esponendo l’hennè all’ossigeno contenuto nell’aria e si dice che serva a far rilasciare il pigmento tintorio e che debba essere effettuata necessariamente. In oltre, per ossidazione, si intende il tempo utilizzato per lasciare riposare l’hennè nel recipiente, coperto da pellicola trasparente, (mi raccomando, non deve mai seccare) e conservato possibilmente in luogo caldo, prima di procedere all’applicazione sui capelli.
Ebbene, vi sembrerà strano, ma non è così. O meglio, non è necessariamente così che si deve procedere, perché l’hennè ossida anche e soprattutto in testa. Soprattutto se utilizzate acqua calda (calda, non bollente attenzione). In questo caso potete applicare l’impasto subito dopo averlo preparato e attendere che agisca direttamente sulla chioma.
Ovviamente, l’ossidazione intesa come “far riposare l’hennè nel contenitore” deve essere fatta quando si utilizzano sostanze mirate ad accentuare il tono caldo, aceto o limone ad esempio, per far in modo che agiscano nel tempo. Stesso discorso se volete accentuare riflessi chiari con l’ossidazione della Cassia con camomilla. Non è invece necessaria quando si utilizzano infusi acidi caldi per far virare il tono al caldo (the o karkadè ad es).
Quanto ai tempi di ossidazione, possono variare da qualche ora fino a 12/24 ore, mi raccomando mantenendo il composto al caldo (ad es in inverno sopra al calorifero) e ben coperto con la pellicola (se secca perde il potere tintorio).
In ogni caso, se volete farlo ossidare, vi consiglio di farlo solo con la lawsonia (ed eventualmente con altre erbe tintorie che si prestano allo scopo, ad esempio la robbia) e di aggiungere solo successivamente gli altri ingredienti idratanti o nutrienti, compreso sale, bicarbonato o argilla.
– Posso congelare l’impasto?
Assolutamente sì! Soprattutto se desideri un tono freddo (ciliegia/mogano) il cosiddetto stress termico (congelare e scongelare anche più volte) può servire.
Vi consiglio di scongelare a temperatura ambiente oppure a bagnomaria o sul calorifero vi sconsiglio di scongelarlo nel microonde è se proprio volete farlo prestate molta attenzione perché è facile “bruciarlo”.
Anche in questo caso, se volete congelare/scongelare, vi consiglio di farlo solo con lawsonia ed eventualmente con altre erbe tintorie che si prestano allo scopo…il katam, l’indigo e altri ingredienti idratanti o nutrienti, compreso sale, bicarbonato o argilla è meglio aggiungerli successivamente.
– Posso aggiungere succo di limone o aceto?
Ni! Stesso discorso di prima, si tratta di sostanze a Ph acido, se desiderate tono caldo (rame) ben venga, altrimenti è decisamente meglio di no!
Da notare che il limone, rispetto all’aceto (preferibilmente di mele perché più delicato e puzza di meno), tende con il tempo a scurire, quindi se non volete questo effetto (rosso mattone per capirci) preferite l’aceto.
Inoltre è bene sottolineare che queste sostanze non servono affatto a fissare il colore ma semplicemente esasperano il rame. Un ingrediente che invece aiuta a far attecchire meglio il colore è il sale da cucina, infatti consiglio sempre di aggiungerne un pizzico nelle vostre miscele tintorie e avendo un ph basico non interferirà con la nuance desiderata. A questo stesso scopo l’Aceto o il limone potrete usarli dopo aver risciacquato abbondantemente la miscela tintoria, sotto forma di risciacquo acido, allora si che aiuta a fissare il colore senza interferire con il “tono freddo”.
Attenzione, che anche il miele ha Ph acido, quindi se desiderate un tono freddo evitatelo, al massimo aggiungete lo zucchero.
– Posso aggiungere bicarbonato?
Sì, se desideri il tono freddo (ciliegia/mogano) PUOI aggiungerlo alla lawsonia, DEVI se invece usi indigo o katam che, come detto precedentemente danno il meglio di se in ambiente basico (mi raccomando mai acidi con queste erbe).
Il bicarbonato è consigliato anche nel caso in cui si voglia far virare la robbia al tono freddo, preparandola separatamente e lasciandola riposare una decina di minuti prima di addizionarla al resto della miscela tintoria (la robbia trattata invece con aceto o limone vira al caldo come per magia).
– Posso aggiungere argilla?
Sì, se desideri il tono freddo (ciliegia/mogano) puoi aggiungerlo alla lawsonia in quanto presentano ph basico. Puoi scegliere l’argilla bianca (caolino, tra l’altro compresa nell’inci del famoso Salus mogano) o meglio ancora rossa, che è molto ferrosa.
Sconsiglio invece il ghassoul che è una argilla/terra dal potere lavante….e se proprio volete farlo anche l’argilla verde.
– Posso aggiungere aceto e bicarbonato/argilla?
No! Non ha senso, trattandosi di sostanze rispettivamente a Ph acido e basico si annullerebbero a vicenda, con il risultato che utilizzarli non produrrebbe alcun effetto. Scegliete quindi sostanze acide per il tono caldo e sostanze basiche per il tono freddo.
– Posso aggiungere il sale da cucina?
Sì, per aiutare a fissare il colore e senza timore di seccare i capelli. Attenzione però, si parla di aggiungere un pizzico di sale su un impacco di 100 gr totali, tra hennè ed altri ingredienti, una dose minima che non secca i capelli. Il sale per la cronaca ha Ph neutro.
– Posso aggiungere oli essenziali?
In linea teorica sì, in bassissime dosi (2/3 gocce per capirci), da scegliersi in base alle specifiche proprietà. Ad esempio oe di limone o arancio per lucidare il capello, oe lavanda per lenire il cuoio capelluto, ect… Addirittura se ne consiglia l’utilizzo per agevolare la presa del colore.
Ma attenzione: se il vs cuoio capelluto è abbastanza sensibile e se soprattutto intendete fare una posa lunga si consiglia di non farlo, per evitare problemi di sensibilizzazione della cute. Gli oli essenziali sono potenzialmente allergizzanti e molte anche fotosensibili quindi prestate attenzione alle dosi e non fatene abuso.
– Posso aggiungere altre erbe tintorie?
Certo che sì! Ovviamente scelte in base al colore che desiderate: ad es se mirate al rosso potrete aggiungere robbia o red kamala, per il viola campeggio o orcanette, per il marrone Catechu, mallo di noce, katam, indigo….ovviamente dovranno essere debitamente preparate, secondo le loro caratteristiche specifiche.
– Cosa posso aggiungere all’impasto per evitare i capelli secchi?
L’hennè, ed in generale le erbe tintorie e non tintorie, possono provocare la secchezza dei capelli (momentanea, si intende), soprattutto se si ha i capelli secchi di natura. Per evitare che ciò si verifichi è possibile aggiungere una o più sostanze Idratanti all’imposto, da scegliere tra:
– Miele o sciroppo d’acero per le vegane (attenzione ha ph leggermente acido, può intensificare il
tono caldo);
– Zucchero;
– Gel aloe (o polvere aloe vera);
– Gel maizena (o di amido di riso);
– Gel semi di lino;
– Methi (opportunamente idratato, altrimenti sortisce l’effetto contrario);
– Polvere di malva (rilascia mucillagini e favorisce la stesura dell’hennè, io la adoro) oppure malva in gocce (si trova sicuramente su Aromazone come extract de mauve);
– Inulina;
– Pantenolo;
– Sidr (che ha anche azione leggermente lavante). Ph acido.
– Cassia. Ph leggermente acido.
Discorso a parte per lo yogurt che tante ragazze aggiungono all’henné: io sinceramente non lo consiglio, sia perché potrebbe provocare la forfora in soggetti predisposti, sia perché trattandosi di un alimento grasso potrebbe ostacolare la presa del colore.
Attenzione poi che lo yogurt è un alimento acido, da evitare assolutamente se si desidera il tono freddo.
– Posso aggiungere un olio o burro per evitare i capelli secchi?
Direi di no! Innanzitutto perché l’olio o burro non serve assolutamente ad evitare l’effetto secchezza. Ergo, se si vuole veramente evitare i capelli secchi servirebbe aggiungere all’impasto alcune delle sostanze idratanti di cui vi parlavo poc’anzi. Ma soprattutto, utilizzare oli o burri nell’impasto potrebbe essere controproducente: infatti la loro presenza non agevola la presa del colore in quanto riveste il capello di una pellicola (in gergo si dice che filmano il capello), riducendo l’effetto tintorio. Ovviamente un cucchiaino d’olio su 100 gr di hennè non compromette un bel nulla! Visto che si parla di una quantità irrisoria.
Va da sé che oli e burri si possono utilizzare quando si applicano erbe non tintorie, come cassia o sidr ma anche in questo caso si consiglia un ridotto quantitativo perché filmando il capello impediscono in parte ai principi presenti nelle erbe di agire.
Prestate attenzione in particolare ai famosi hennè Lush che spesso contengono oli o burri in quantità non irrilevante (oltre ad allergeni del profumo).
Stesso discorso per il latte, lo yogurt e il formaggio, si tratta di alimenti nutrienti, che se utilizzati in quantità eccessiva potrebbero ridurre il potere tintorio dell’impacco, vanno benissimo invece per lo sherazade.
– Posso aggiungere all’impasto il balsamo o una maschera?
Ni! Lo potete fare, nessuno lo vieta ma, innanzitutto in questo modo si riduce l’effetto tintorio…e poi così facendo in pratica non state eseguendo un trattamento Tintorio bensì un impacco riflessante, ovvero una sherazade (o Henna gloss). Il che ovviamente non è un male, solo che non si tratta di una vera e propria hennata e l’effetto tintorio potrebbe non essere quello che desiderate.
?? link “Henna Gloss o Sherazade”
– L’hennè puzza: cosa posso fare?
Premetto che a me l’odore dell’hennè (e delle erbe in generale) piace! Ma se proprio non lo sopportate, potrete aggiungere una fragranza aromatica anche ad uso alimentare, ad esempio la vaniglina, reperibili anche al supermercato…oppure le fragranze vegetali che si trovano sui siti di materie prime cosmetiche, tipo Aromazone). Ovviamente potete anche aggiungere qualche goccia di olio essenziale, valutandone le caratteristiche e prestando sempre attenzione a non eccedere con le dosi per irritare la cute e/o creare altri disturbi considerando anche i lunghi tempi di posa.
– Come preparare l’impasto
La preparazione della pastella è una fase essenziale per la riuscita dell’applicazione. Se dovesse essere troppo densa potrebbe infatti pregiudicare l’azione dell’hennè e delle erbe tintorie, con il rischio di una ridotta colorazione o di un risultato non uniforme. Un impasto troppo liquido invece potrebbe colare facilmente rendendo quasi impossibile proseguire con il trattamento tintorio.
La giusta consistenza è quella di un semolino non troppo pastoso, un composto liscio e senza grumi e che si stende facilmente.
Tuttavia la consistenza dipende anche dal metodo di applicazione: su capelli asciutti infatti è possibile applicare un impasto un pochino più liquido, su capelli umidi (ben tamponati) è il caso di tenerlo un po’ più denso.
– Capelli bagnati o asciutti?
È indifferente, l’importante è che siano puliti (ergo, lavati da non più di 2 giorni, se li avete secchi e da non più di 1 se li avete grassi).
Io ho utilizzato entrambe le tecniche, mi piace più applicarlo sui capelli umidi, appena lavati e BEN TAMPONATI ma soprattutto per chi soffre di cervicale è bene applicarlo su capelli asciutti…insomma ognuno si regolerà come preferisce.
In ogni caso vige la regola di mantenere calore e umidità avvolgendo il capo con pellicola trasparente e indossando un cappellino di lana.
– Perché bisogna applicare l’hennè su capelli puliti?
Perché lo sporco ed il sebo creano una patina isolante ed impermeabile che ostacola la resa tintoria. Ugualmente, ostacolano la presa del colore i prodotti filmanti messi sui capelli, in particolare i prodotti cosmetici usati per il leave-in o per lo styling. Quindi, è meglio lavare i capelli con solo shampoo (senza applicare balsamo) prima di procedere alla stesura del composto.
C’è da considerare che l’hennè non è lavante perché non contiene saponine (diversamente dalle erbette lavanti), ma assorbe semplicemente il sebo, quindi conviene decisamente lavare i capelli prima.
– La prima applicazione
Giusto perché sappiate cosa vi aspetta, se vi doveste approcciare per la prima volta all’hennè, vi riporto il contenuto del sito di Phitofilos, che mi sembra molto indicativo, che cita testuali parole:
<<A chi si avvicina per la prima volta al mondo delle erbe tintorie è fondamentale che sappia quanto la prima applicazione sia allo stesso tempo PREZIOSA e INDICATIVA. È preziosa perché ci fornisce delle informazioni importanti sui nostri capelli: in particolare se recepiscono più o meno bene il colore. Questa indicazione è fondamentale per calibrare il giusto tempo di posa. È indicativa perché il capello essendo vergine ai principi tintori naturali si prepara a recepire il colore. Le polveri riflessanti inoltre lavorano su strati, semplicemente appoggiandosi di volta in volta sul capello e creando uno strato protettivo e rinforzante. Quindi con l’aumentare delle applicazioni il colore assumerà toni più pieni (un po’ come dipingere un mobile di legno grezzo, si danno più mani per arrivare a vedere il colore pieno, vivo e intenso). Dato che ogni capello reagisce un po’ in maniera diversa alle polveri, bisogna mettere in conto almeno 2-3 applicazioni consecutive nel tempo per poter essere in grado di conoscere bene la risposta dei propri capelli ai principi tintori naturali offerti dalle polveri d’erbe (alcune “fortunate” avendo un capello poroso e recettivo trovano la felicità alla prima passata). Altro fattore fondamentale per ottenere un risultato intenso ed armonico con il proprio colore di base è la scelta della giusta polvere o della giusta miscela. Sicuramente non ci si deve aspettare un effetto di copertura omogenea su tutta la capigliatura (l’effetto tinta piatta): le polveri lavorano per basi di appoggio, stratificano per dare colore. Dunque ciò che si otterrà sarà una nuance piena sui capelli bianchi ed un riflesso sul proprio colore di partenza. Una sorta di mèches di colore naturali, in armonia con il proprio colore di base>>.
– L’applicazione
Innanzitutto ricordatevi i guanti, se non desiderate mani ed unghie arancioni! (Sappiate che per le unghie non ci sarà rimedio, se non lo smalto).
Quanto alla tecnica da usare ne esistono molte visibili su Youtube e variano dall’utilizzo del pennello da tinta alla spalmatura casuale sulla testa a testa in giù nella vasca con la bacinella in basso da cui prelevare la pastella….alla fine conta ciò che vi riesce meglio. L’importante è che lo applichiate uniformemente dalla radice alle punte, cute compresa!
E nel dubbio meglio abbondare!
Una volta terminata la stesura, avvolgete il capo con pellicola trasparente o una cuffietta da doccia e indossate un cappellino di lana o un’asciugamano caldo.
– La posa
Il tempo di posa dipende sostanzialmente da due fattori decisivi: il colore desiderato e la vostra pazienza. Sappiate già che se ambite al tono freddo vi tocca rassegnarvi e fare almeno 5 ore di posa, meglio ancora tutta la notte, mentre se cercate il tono caldo vanno benissimo anche 2/3 ore di hennata.
Ovviamente, stiamo parlando di hennè puro, perché l’hennè rinforzato con picramato tinge in tempi relativamente brevi, quindi vi conviene attenervi alle indicazioni riportate sulla confezione.
Il tempo di posa dipende anche dalla stratificazione: più l’henne è stratificato e più facilmente prenderà sui capelli anche con pose di solo 4 ore per il tono freddo e 1 per il tono caldo.
– Il risciacquo
Basterà risciacquare abbondantemente con sola acqua calda (senza fare lo shampoo) finché l’acqua non risulterà pressoché limpida…dopodiché applicate il balsamo lasciandolo agire un paio di minuti e procedete con il risciacquo acido (se volete) e finalizzate con Leave-in prima del l’asciugatura. Chiaramente evitate gli oli e i burri come styling.
– Devo usare lo shampoo?
NO! Non è necessario, anche perché l’hennè viene fatto sui capelli puliti. E soprattutto non è consigliato perché fa scaricare il colore (seppure poco, tranquille!).
Se però doveste avere difficoltà nel rimuoverlo o avvertite fastidi/prurito (può capitare tranquille), procedete pure con uno shampoo leggero e diluito, solo in cute.
– Posso usare la maschera?
Sì certo! Puoi, ovviamente questa operazione favorisce un poco lo scarico del colore ma niente di drammatico e comunque se avete i capelli secchi come i miei andate tranquille. Chiaramente prediligete maschere di tipo Idratante, meglio se industriali, avendo tempi di posa decisamente ridotti rispetto agli impacchi Home Made.
– Devo fare il risciacquo acido?
Diciamo che è estremamente consigliato perché aiuta a fissare il colore…e state tranquille perché non incide minimamente sul colore desiderato.
– Mi è avanzata la pastella, che faccio?
La congeli, avrà anche più effetto la prossima volta, soprattutto se aspiri al tono freddo e non sprecherai il prodotto.
Spero di aver risposto a tutti i vs quesiti ma se doveste avere altre curiosità o dubbi, chiedete pure tranquillamente.
COMMENTS
Ho applicato un hennè biondo sui capelli bianchi e sono diventati troppo dorati. Come posso far virare il colore al biondo freddo?
Solotamente con i lavaggi scarica il colore, quindi il colore sarà meno dorato
che cosa intendi per risciacquo acido? Quali prodotti devo usare per risciacquare?
Ciao Ivana, puoi farlo in casa o puoi acquistare alcuni prodotti, come ad Esempio Acidella di Parentesi Bio, oppure Eterea Acid Rince Complex.
ti lascio articolo che ti spiega cosa è e come farlo https://www.progetto-rapunzel-italia.net/risciacqui-per-capelli/
Ho fatto un impasto con lawsonia, ibisco e polvere di caffè. Ho aggiunto il limone, ma temendo mi venisse un colore troppo caldo ho aggiunto un cucchiaino e mezzo di bicarbonato. A livello cutaneo potrebbe farmi male?
Ciao Mari, troppo bicarbonato ed evita il caffè