In questo articolo vi parlerò dell’Hennè, della sua diffusione nel mondo e delle diverse tonalità di rosso esistenti.
Partiamo con il dire che si parlerà solo di hennè, ossia di lawsonia inermis, e non di altre erbe spesso assimilate erroneamente all’hennè (ossia cassia, sidr ed indigo), e quindi della pianta diffusa nei paesi che si affacciano al Mediterraneo e nel sud est asiatico, dall’Africa settentrionale all’India. Precisiamo anche che la colorazione regalata dall’hennè a capelli, pelle (i famosi Mehandi, ossia i tatuaggi temporanei rituali) e tessuti, deriva dalla presenza all’interno delle foglie giovani di una molecola colorante, il lawsone (da qui il nome della pianta), in una percentuale variabile dal 1% al 4% a seconda delle condizioni climatiche e del terreno.
Precisamente, a seconda della provenienza, quindi del luogo di coltivazione, cambia la sfumatura di colore ottenuta ed i tempi di rilascio dello stesso. Ovviamente sempre di Rosso si tratta, perché come già dicevo il VERO HENNÈ (cioè Lawsonia Inermis) È SOLO ROSSO, le altre versioni in commercio sono frutto di miscele con altre erbe tintorie o sostanze (tipo curcuma, caffè, cacao, a volte oli essenziali, ect) che permettono di ottenere toni diversi dal rosso, per adeguarle al gusto occidentale che sembra non amare solo il rosso (niente di male in questo, anzi! Dico sempre che per chi è alle prime armi il passaggio alle miscele pronte tipo Radico, Janas, La Saponaria Hennetica, Khadi, Phitofilos ed altre è un po’ obbligato per evitare di incappare in errore).
Iniziamo col dire che la tonalità del rosso ottenuta dall’utilizzo della foglie triturate di lawsonia dipende dalla temperatura ambientale del luogo di coltivazione: più il clima è caldo ed umido più i pigmenti dell’hennè (il lawsone precisamente) rilasciano rapidamente ed intensamente il colore, più il clima è freddo, per contro, più i pigmenti rilasciano colori leggeri e con maggior lentezza.
Tradotto in soldoni: gli hennè originari dell’Africa settentrionale, dove esiste una forte escursione termica tra il giorno caldissimo e la notte fredda, si rivelano luminosi e dai toni caldi, tendenti al rame, tipici in tal senso gli hennè egiziani e marocchini (il famoso Tazarine), mentre nei paesi in cui il giorno è caldo e la notte umida ma comunque calda la colorazione tende al ciliegia o al rosso lampone, tipici gli hennè dello Yemen o del Pakistan od ancora indiani. In sostanza, più ci si sposta ad Est e più gli hennè assumono quello che noi chiamiamo tono freddo, dal ciliegia al mogano. Chiaramente conta molto la base di partenza dei nostri capelli perché un hennè caldo seppur potente non potrà mai diventare rame su capelli scuri, mentre con tanta ma tanta pazienza probabilmente una persona chiara potrà riuscire ad ottenere toni scuri, stratificazione per stratificazione.
Di seguito, vi parlerò in breve di alcuni degli hennè più famosi per paese di coltivazione e vi riporto i metodi di preparazione solitamente consigliati per sfruttare al meglio le loro caratteristiche tintorie, così come suggerite da Hennè Paradise (ciò non toglie che potete sperimentare un vostro metodo di preparazione, sia chiaro, anzi ben venga la fantasia).
– Hennè d’Egitto: tono caldo, risulta abbastanza chiaro perché contiene una bassa percentuale di lawsone, ideale per ottenere un bel ramato luminoso. Si consiglia di prepararlo utilizzando succo di limone, per la massima efficienza possibile.
– Henna Tazarine (Marocco): tono caldo, dal color rame, l’ideale per ottenere un bel rame luminoso, tende a scurire se tenuto più a lungo in posa. Si consiglia di prepararlo utilizzando succo di limone, per la massima efficienza possibile.
– Henna Rajasthan (India): tono caldo, che può diventare più freddo su basi scure. È un hennè versatile, è possibile infatti ottenere un rame brillante con una pausa breve (ovviamente su base chiara) ed un rosso scuro con pose lunghe (meglio se su base scura). Se si desidera un risultato più profondo è bene far riposare la pasta, altrimenti può essere subito applicato.
– Henna Nupur (hennè etnico indiano, è in realtà una miscela di hennè ed erbe): tono caldo. La sua composizione è basata su henné Rajasthan. L’aggiunta di varie piante permette di ottenere molteplici sfumature, che vanno dal rame al rosso, passando per il marrone rossiccio. Risulta più chiaro di Sudan.
– Henné Sudan: tono caldo, questo hennè è magico perché da riflessi multicolori, ideale per la pre pigmentazione dei capelli bianchi, chiari o con meches. Regala un rosso consistente, mentre con pausa lunga dona un marrone rossastro. Per un colore ramato più vivo si consiglia di preparare con succo di limone e pausa breve. Per esaltare il rosso preparare con allume ed esposizione a lungo in acqua bollente, come si utilizza in Sudan. Per ottenere un marrone rosso, preparare la pasta con acqua calda e fare posa lunga.
– Henné Jamila e Damasco (Pakistan): tono freddo, si tratta di hennè gemelli, dal colore lampone, rosso freddo. In pausa breve regala un tono un po’ ramato, con lunghe esposizioni diventa rosso lampone. La ragione del suo tono diverso rispetto ad altri hennè dipende dal suo elevato contenuto di lawsone (il più alto tra gli hennè in circolazione). L’ossidazione di questi due hennè è sorprendente e magica e può andare dal ramato ad un profondo rosso lampone in 48h di ossidazione. Far riposare la pasta dalle 6 alle 12 ore è consigliato se si desidera intensificare il colore, così come privilegiare una posa lunga sui capelli dalle 8 alle 12 ore. Per i colori chiari, si consiglia di non lasciare riposare l’impasto e di fare una pausa massima di 2-2:30 ore.
Alcune Informazioni sono tratte dal blog paradisdesgazelles.wixsite con il permesso dalla titolare del negozio online Hennè Paradise che ringrazio per la cortesia.
COMMENTS
Ciao, mi piacerebbe molto fare l’henne ma ho una alta percentuale di capelli bianchi quindi sarei obbligata a fare il doppio passaggio. Quale rosso mi consigliate sulla base bianca? Il rosso tono caldo o tono freddo? Il colore a cui vorrei arrivare, che è poi il mio naturale, è un castano medio, né scuro nè chiaro. Grazie!
il rosso è indifferente quando si parla del doppio passaggio, prima si applica il rosso eppoi la miscela scelta.
Ah bene, allora vanno bene sia il tono caldo che quello freddo! Grazie!
Prego